Il traffico degli oggetti archeologici è da noi illegale, ed è un attentato alla natura pubblica degli stessi nel nostro sistema di pensiero. E’ importante porsi il problema dei beni culturali rubati alla Sardegna, per i quali vengono battute aste e prospettate vendite. Che si ragioni sul loro rientro, problema sul quale a febbraio ho discusso partendo dall’incredibile ‘Collezione Becchina’.
Il fenomeno sta all’interno di un processo più generale favorito da interessi forti, in grado di commissionare scavi clandestini in Sardegna, alla partecipazione dei quali la nostra isola, e alcuni sardi, ha dato e forse dà ancora il suo contributo (generalmente di manovalanza e intermediazione, però con qualche esempio di ‘rango’). Continua a leggere